Industria 4.0! Artedas Italia protagonista per tre giorni alla fiera A&T di Torino

Oltre 14.000 visitatori hanno sperimentato il futuro dell’Industria 4.0 alla Fiera A&T di Torino. Un appuntamento che ha visto Artedas Italia protagonista, dal 18 al 20 aprile, con uno stand ricco di novità e di visitatori e un impegno diretto nella realizzazione della Smart Factory al centro della fiera.
L’Industria 4.0 costituisce il futuro della produzione tecnologica. Artedas Italia ha giocato d’anticipo, proponendo alla fiera A&T (Automation & Testing) di Torino tutto il suo know-how nella progettazione meccanica ed elettronica, ponendosi come punto di riferimento per le aziende che desiderano essere protagoniste del cambiamento, dando vita a processi di progettazione e di produzione integrati capaci di aumentare la produttività, minimizzare gli errori, ridurre i tempi e abbattere i costi.
INTERVISTA A FABIO BERTOLDO DI ARTEDAS ITALIA – APPLICATION ENGINEER SOLIDWORKS
Che ruolo ha avuto Artedas Italia nella progettazione dell’oggetto di design prodotto dal vivo nella Smart Factory della fiera A&T?
Artedas Italia ha fornito soluzioni software – attraverso SolidWorks – per la progettazione della “chiave del successo”, il portachiavi di design prodotto in piccola serie all’interno della Smart Factory della fiera A&T.
Lavorando in team con le altre aziende coinvolte, abbiamo analizzato i vincoli più stringenti per realizzare questo oggetto e abbiamo trovato le soluzioni migliori. Non solo. Abbiamo anche ottimizzato le caratteristiche funzionali del portachiavi, riducendo la sua lunghezza e intervenendo sul design, progettando bordi più smussati per evitare che potesse “forare” le tasche dei suoi utilizzatori.
Quali sono i meccanismi del processo di progettazione all’interno dell’Industria 4.0?
Si parla molto di Industria 4.0 ma si parla poco di quello che l’Industria 4.0 produce e soprattutto di come lo produce. Alla base di una Smart Factory, innanzitutto, c’è sempre un prodotto “smart”, cioè pensato per essere costruito con le tecnologie dell’Industria 4.0!
L’approccio che si utilizza normalmente risponde all’acronimo DFMA, cioè Design for Manufacture and Assembly, cioè un design pensato appositamente per agevolare e rendere più funzionale la produzione e l’assemblaggio.
Molti dei prodotti tecnologici realizzati in grande serie che conosciamo rispondono a questo schema: un esempio su tutti, gli smartphone. Noi abbiamo applicato l’approccio DFMA anche alla piccola serie della Smart Factory della fiera A&T.
In concreto, come avete agito per ottenere una produzione ottimale del portachiavi?
Innanzitutto il portachiavi doveva poter essere personalizzabile “dal vivo” e i processi di movimentazione e di assemblaggio dovevano essere completamente automatizzati. In più, avevamo a disposizione un solo pallet per accogliere le varianti di personalizzazione delle parti in metallo e delle parti plastiche dell’oggetto.
Per rispondere a queste esigenze, ci siamo coordinati con tutte le aziende coinvolte e abbiamo dato vita al design ottimizzato finale, dopo diverse sessioni di brainstorming e analisi molto accurate:
– Analisi sulle funzionalità del prodotto: doveva essere un oggetto non troppo grande e pesante, con bordi non taglienti e non spigolosi.
– Analisi sulla producibilità: la parte metallica del prodotto, così come era stato immaginato in partenza, prevedeva l’utilizzo di un centro di lavoro a 5 assi e un tempo di lavorazione molto lungo. Quindi abbiamo dovuto semplificare il design.
– Analisi sul processo di assemblaggio: abbiamo studiato come poter unire le parti dell’oggetto e automatizzare il processo.
– Analisi sulla movimentabilità: la domanda era: “Come possiamo spostare l’oggetto da una postazione all’altra?”. La nostra risposta è stata la progettazione di un pallet dedicato in grado di alloggiare indifferentemente i componenti ed il prodotto finito.
Detto ciò, la produzione dell’oggetto ha influito in maniera decisiva anche sul suo design.
Quanto è importante poter contare su un software come SolidWorks?
Più che importante, direi fondamentale! La progettazione, avvenuta grazie al software SolidWorks, ha consentito la realizzazione ottimale di un modello 3D che ha costituito la base di tutto il processo produttivo.
Partendo dal modello 3D, è stato realizzato il CAM e quindi la lavorazione con la macchina utensile, sono state stampate in 3D le parti direttamente dal modello del CAD, sono state realizzate le sagome del pallet per la movimentazione e anche l’interfaccia grafica del MES, che ha permesso di velocizzare sensibilmente il processo di produzione.
Non solo. Anche tutti i manipolatori (le pinze robot e i posizionatori per il controllo dimensionale) sono stati realizzati partendo dal modello ottenuto al CAD 3D SolidWorks.
Quali sono i vantaggi della progettazione integrata tipica dell’Industria 4.0?
Noi siamo abituati a una progettazione sequenziale, dove prima si progetta un prodotto e poi ci si chiede come produrlo. Questo approccio oggi non è più efficiente. Nell’Industria 4.0 la produzione è integrata, cioè si considerano in modo parallelo gli aspetti progettuali e quelli produttivi.
In questo modo è possibile accorciare i tempi e abbattere i costi e si ottiene anche una ricaduta di innovazione sul prodotto finale. Questa è la soluzione che proponiamo, in ambito meccanico ed elettronico, alle imprese che si vorranno dotare dei prodotti software distribuiti da Artedas Italia.

LO STAND DI ARTEDAS ITALIA E LA PRESENZA DEL TEAM ICARUS POLITO
Nei tre giorni di presenza in fiera, lo stand di Artedas Italia è stato frequentato da moltissimi visitatori, attratti dalle potenzialità dei software SolidWorks e OrCAD, ma anche dalla presenza fisica dei nuovi hardware di cui Artedas Italia è diventata da poco distributore ufficiale (approfondiremo queste novità in un prossimo articolo).
Nello stand di Artedas Italia, inoltre, ha trovato visibilità anche un progetto “made in Politecnico Torino”. Il team di ICARUS POLITO, per cui Artedas Italia è fornitore del software di progettazione elettronica Cadence OrCAD, ha mostrato ai visitatori un particolare modello di razzo.
L’obiettivo? Raggiungere e migliorare il record corrente di altitudine stabilito da un razzo universitario, attualmente fissato a circa 20.000 metri. A noi di Artedas Italia piacciono molto le sfide e, nell’era dell’Industria 4.0, sosteniamo tutte le aziende e le realtà tecnologiche che guardano al futuro con ottimismo e slancio creativo.